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Bullismo e cyberbullismo

Convegno su Bullismo e Cyberbullismo

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Sabato 20 gennaio alle ore 16 presso la SOMS – Società Operaia di Mutuo Soccorso – di Spoltore l’AGBE mette in campo un momento di formazione e riflessione su Bullismo, Cyberbullismo, sicurezza nella rete a tutela dei minori e dipendenza dai giochi online. Tematiche più che attuali che hanno come denominatore comune il Bullismo ovvero una prevaricazione o vittimizzazione intenzionale che crea offesa o disagio ad altra persona. Il bullismo si è evoluto nell’era della digitalizzazione e del mondo “social” ove tutti sono sempre connessi divenendo “Cyberbullismo”. Di bullismo come problematica sociale si parla sin dagli anni 70, quando il fenomeno divenne tanto significativo da meritare i primi studi sistemici e pioneristici, anni dal 1969 al 1973, a cura di Heinemann e Dan Olweus. Nel 1996 è proprio Dan Olweus nel tuo libro “Bullismo a scuola. Ragazzi oppressi, ragazzi che opprimono” a dare rilevanza inter ed intra personale a comportamenti dannosi ma generalmente tollerati come un qualcosa “da ragazzi, che c’è sempre stato”. Ma cosa c’entra l’AGBE ed il suo operato con tale fenomeno? L’AGBE, da sempre, lotta per salvaguardare e tutelare la dignità ed i diritti del paziente oncoematologico pediatrico favorendo il reinserimento in un normale contesto di vita puntando al miglioramento della qualità della vita del “piccolo paziente”. I nostri bambini e ragazzi, tutti in età scolare e “digitalmente socializzati”, si trovano in una condizione di disagio e di problematiche sanitarie che potrebbero, al loro rientro nella comunità, facilmente renderli vittime di prese in giro od isolamento sociale messi in atto da chi li vede solo quali soggetti deboli, “diversi” e risibili. Da un punto di vista di promozione dell’attività volontaristica e del valore dell’accoglienza, oltre che nello spirito associativo, di instillare “le buone azioni” nei giovani riteniamo opportuno evidenziare che esser volontari e voler sostenere il prossimo significa “vedere l’altro”. Senza andar troppo lontano, guardare l’amico o il compagno di banco o il semplice vicino che ha un problema o un disagio, e tendere la mano, non escludere. Non si può essere solo “spettatori”, si può decidere di stare al fianco e sostenere l’essere umano nella sua fragilità: esserci è già aiuto. “Esserci” diventa il “fil rouge” che lega e diviene elemento primario di sostegno e solidarietà in particolare in AGBE che ne fa il suo core business. Con tali premesse l’AGBE ritiene opportuna e necessaria un’azione di prevenzione da attuarsi attraverso una maggior consapevolezza della gravità del problema bullismo, prevedendo attività che, come questa, possano aumentare la conoscenza e la consapevolezza, e stimolare la riflessione, la discussione ed il valore dell’accoglienza del prossimo.